Il pavimento in legno nella zona notte cela una cisterna per la raccolta dell’acqua utilizzata in passato dagli abitanti della dimora. Tramite un ingegnoso sistema idraulico, le acque piovane venivano raccolte, conservate e purificate in queste cisterne. Da qui si attingeva poi l’acqua necessaria durante tutto l’anno.
La Residenza della Cartapesta coniuga storia e relax nell’atmosfera caratteristica della grotta in pietra. Le alte volte di tufo disegnano gli ambienti dell’angolo soggiorno e della camera matrimoniale. L’accesso alla residenza rievoca l’antico vicinato, luogo di incontro delle famiglie che vivevano in queste abitazioni che si affacciavano sullo stesso cortile. Questa Residenza è dedicata all’artigianato di Matera perché proprio in queste abitazioni abitavano famiglie di artigiani. Questi lavori sono le origini dell’arte popolare del passato. In particolar modo, la lavorazione della cartapesta ha un valore più forte per la città perché legata al culto della Madonna della Bruna, patrona di Matera. E qui scoprirete i racconti della storia e della tradizione che rendono tale arte così speciale.
La città dei Sassi è culla di un artigianato che affonda le sue radici nell’arte popolare e pastorale. Nato per soddisfare necessità quotidiane, l’artigianato locale conta eccellenti manufatti in terracotta, tufo, legno e cartapesta. Ma è la lavorazione di quest’ultima che ha acquisito nei secoli un significato spirituale oltre che artistico.
È nella spettacolare e antica Festa della Bruna, un rito religioso nato più di 600 anni fa, che i manufatti in cartapesta trovano il loro fondamento e ispirazione. Gli artigiani materani, di generazione in generazione, si tramandando il sapere della cartapesta con cui realizzano con maestria e manualità il Carro Trionfale per la celebrazione del culto alla Madonna della Bruna, patrona e protettrice della nostra città. Ogni 2 luglio in occasione della Festa viene costruito un Carro barocco ricco di elementi decorativi, motivi allegorici e figure sacre interamente realizzati utilizzando la tecnica della cartapesta: una poltiglia di carta macerata in acqua e colla di farina, e poi mescolata con colla animale e gesso, diventa una pasta consistente che può essere modellata e, una volta essiccata, colorata e decorata.
Ma la particolarità di questo Carro Trionfale, realizzato ogni anno con cura, arte e sapienza dai migliori maestri della cartapesta è che, dopo aver percorso le strade della città accompagnando la statua della Madonna della Bruna, viene assaltato e completamente smembrato dall’anima popolare che si esalta in un momento catartico in cui si fondono sacro e profano.
La leggenda narra di una fanciulla sconosciuta apparsa ad un contadino che rientrava verso la città con il suo carretto. La fanciulla chiese al buon uomo un passaggio ed egli gentilmente l’accompagnò. Quando giunsero davanti alla cattedrale, l’uomo vide la giovane donna tramutarsi in statua sussurrando all’incredulo contadino queste parole “È così, su un carro addobbato, che voglio entrare ogni anno nella mia città.” Ogni anno da secoli il carro viene distrutto nella Piazza Centrale della città anche perché l’anno successivo se ne possa costruire uno nuovo.
Curiosità: Nel vostro soggiorno a Matera vi capiterà di imbattervi in uno dei molteplici pezzi saccheggiati al Carro degli anni precedenti. Sono le testimonianze dello “strazzo” e i materani le espongono fieri nelle loro abitazioni e attività commerciali. Se prestate attenzione, potreste facilmente notarli nelle vetrine di un negozio o dietro al bancone di un bar.