55 m²
1 letto matrimoniale + 2 posti letto aggiuntivi
Nei tre ampi e luminosi ambienti della Residenza del Pane entrerete in contatto con una delle storie più suggestive dell’antica città legata al rito quasi sacro della panificazione. Fregio caratteristico di questa Residenza è la cornice della finestra in camera da letto. In stile barocco risalente al Settecento, testimonia il passaggio di una cultura religiosa tra queste mura
Il fascino del passato rivive nella Residenza del Pane. Suddivisa in due ambienti per accogliervi e farvi sentire come a casa, la Residenza ha un ampio e luminoso soggiorno con angolo cottura, l’ideale per rilassarvi al ritorno dalle vostre passeggiate. La camera da letto con balcone si affaccia direttamente su un panorama mozzafiato dei Sassi, la migliore posizione per dormire nei Sassi. Alla Residenza 1 si accede dall’ingresso principale della struttura, lì nei pressi dell’antico forno pubblico dove un tempo le massaie della città si riunivano per cuocere lo squisito Pane di Matera. È proprio al re delle tavole materane e alla sua affascinante e suggestiva storia che è dedicata la Residenza del Pane.
Il Pane di Matera non è solo buono, ma rappresenta una forma autentica e radicata di cultura popolare. Riconosciuto come prodotto con marchio IGP, la sua preparazione rappresentava in passato un momento sacro. La massaia contadina cominciava i preparativi dalla sera prima con il recupero del lievito madre che custodiva gelosamente in un piccolo recipiente di argilla per un’intera settimana. Unite acqua e farina al lievito, lasciava l’impasto a fermentare tutta la notte.
Al mattino, la massaia cominciava a lavorare l’impasto. A pugni chiusi premeva e ripremeva la massa, girandola e rigirandola, bagnandola di tanto in tanto con acqua tiepida e sale. Quando il marito si alzava all’alba per andare nei campi o in bottega, lei aveva cura di rimboccare le coperte per non disperdere il calore del suo uomo, custodito dal letto durante la notte. E lì, in quel giaciglio, che disponeva una dopo l’altra le panelle di massa appena composte affinché lievitassero e crescessero. La pasta è femmina e solo l’uomo può fecondarla.
Era il momento più delicato della panificazione, da questo rito dipendeva la buona riuscita del pane che avrebbe sfamato la famiglia per tutta la settimana. Un momento solenne in cui la massaia, sulle forme lasciate a lievitare, incideva un lungo segno della croce: “Cresci pane, come crebbe Gesù in fasce. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.”Passava poi il garzone del panettiere a ritirare le forme di pasta pronte per essere infornate nei forni pubblici.
Potete trovare uno di questi antichi forni proprio all’ingresso del Residence San Gennaro. Ma come fare per non confondere le proprie pagnotte, preparate con devozione, con quelle della vicina? I timbri del pane servivano proprio a “marchiare” le forme di pane. In questa residenza potete osservare una tipica forma di pane a cornetto marchiato con il timbro…
Curiosità: Per le vie del centro troverete ancora artigiani del legno che realizzano timbri del pane. Si tratta di manufatti in legno intagliato a mano che avevano la funzione pratica di rendere riconoscibili le pagnotte dopo la cottura nei forni pubblici. Sulla base venivano scolpite le iniziali del capofamiglia o un altro segno distintivo familiare, mentre sulla parte superiore decorazioni di figure animali, elementi architettonici o simboli di virilità e prosperità.